Il 3, 4 e 5
novembre 2017 ci saranno manifestazioni sincronizzate in varie piazze
italiane per il diritto alla Vita Indipendente e all'assistenza
personale, tutti i giorni alla stessa ora, dalle 15 alle 16.
Il
movimento #liberidifare è nato dal basso, tramite i social network.
Siamo una rete di persone disabili nata in seguito ad alcune riflessioni
sulla Vita Indipendente.
I fondi stanziati
per l'assistenza personale in Italia sono ancora largamente
insufficienti. Nonostante i progressi raggiunti in molte regioni, in
altre la Vita Indipendente rimane ancora un concetto largamente
sconosciuto, e anche dove la situazione è più rosea a livello di fondi
rimangono problemi non da poco: ad esempio la precarietà del non sapere
se verranno rinnovati i progetti, oppure il considerare il reddito
personale come discrimine per il diritto ai fondi (nonostante sia
incostituzionale in quanto si tratta di supporto per compiere e azioni
base essenziali alla persona per vivere). O ancora, il limite di età
imposto a 65 anni. Insomma, i problemi sono tanti e noti a chi ne ha
esperienza.
La questione è grave e urgente,
dato che al momento quello che viene dato non è sufficiente. Si può dire
senza esagerare che la stragrande maggioranza delle persone non
autosufficienti sia agli arresti domiciliari. Il problema ovviamente è
che come succede quando si è molto oppressi, molti stanno troppo male
per protestare. Molte persone disabili sono chiuse nelle RSA, senza
possibilità decisionale e senza futuro, vulnerabili a potenziali abusi
da parte di chi dovrebbe assisterli.
È fondamentale innanzitutto informare meglio l'opinione pubblica della gravità del problema.
Abbiamo
diffuso una lettera aperta su fb che stiamo cercando di far girare il
più possibile attraverso social e giornali. L'abbiamo comunque mandata
al presidente del consiglio e ad alcuni ministri con posta certificata,
insieme a un documento ufficiale con le richieste che supportano le
manifestazioni.
Del problema non si parla
sufficientemente spesso, anche perché i genitori/partner delle persone
disabili svolgono un lavoro di cura invisibile e gratuito. Non può e non
deve restare un problema conosciuto solo da chi ne subisce le
conseguenze, e per ottenere le cose di cui abbiamo bisogno dobbiamo per
forza coinvolgere anche, il più possibile, le persone non disabili.
Noi
finora non abbiamo trovato politici o insomma amministratori con un
serio interesse ad ampliare i fondi, questo ovviamente varia da regione a
regione. La questione viene spesso trattata in modo paternalistico, ci
viene detto che non ci sono risorse e sostanzialmente veniamo zittiti
con discorsi vaghi e promesse fumose.
Le
manifestazioni si svolgeranno in varie città italiane (non in un'unica
manifestazione, per quanto importante, a Roma, che spesso non riceve
un'adeguata copertura da parte dei media), e puntiamo ad un
coinvolgimento anche di molte persone non disabili, cioè i non
direttamente interessati (per così dire).
Cercheremo
di mantenere alta l'attenzione dei media, in modo che se ne parli
tanto, non essendo una sola data che viene subito dimenticata.
La
sincronia tra le varie manifestazioni servirà a comunicare un'idea di
unione, di organizzazione, di "potenza" per connotare come cittadini
attivi, pronti a richiedere diritti, i disabili, tradizionalmente
dipinti come passivi oggetto di cure. Insomma, è anche in gran parte una
questione di visibilità: siamo tanti, siamo decisi e vogliamo una
risposta subito.
Abbiamo predisposto 3 giornate anche per dare modo a più persone di partecipare (anche in una sola delle tre date).
Se vi interessa, aiutateci a diffondere: le persone interessate a collaborare ci possono contattare scrivendo a wittywheels.blog@gmail.com
I
volontari non devono essere necessariamente persone disabili, perché
crediamo che si tratti di un diritto che, come tale, riguarda tutti,
anche se indirettamente.
Link alla lettera aperta:
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