martedì 3 ottobre 2017

Motivazioni e modalità


Il 3, 4 e 5 novembre 2017 ci saranno manifestazioni sincronizzate in varie piazze italiane per il diritto alla Vita Indipendente e all'assistenza personale, tutti i giorni alla stessa ora, dalle 15 alle 16. 

Il movimento #liberidifare è nato dal basso, tramite i social network. Siamo una rete di persone disabili nata in seguito ad alcune riflessioni sulla Vita Indipendente. 

I fondi stanziati per l'assistenza personale in Italia sono ancora largamente insufficienti. Nonostante i progressi raggiunti in molte regioni, in altre la Vita Indipendente rimane ancora un concetto largamente sconosciuto, e anche dove la situazione è più rosea a livello di fondi rimangono problemi non da poco: ad esempio la precarietà del non sapere se verranno rinnovati i progetti, oppure il considerare il reddito personale come discrimine per il diritto ai fondi (nonostante sia incostituzionale in quanto si tratta di supporto per compiere e azioni base essenziali alla persona per vivere). O ancora, il limite di età imposto a 65 anni. Insomma, i problemi sono tanti e noti a chi ne ha esperienza.

La questione è grave e urgente, dato che al momento quello che viene dato non è sufficiente. Si può dire senza esagerare che la stragrande maggioranza delle persone non autosufficienti sia agli arresti domiciliari. Il problema ovviamente è che come succede quando si è molto oppressi, molti stanno troppo male per protestare. Molte persone disabili sono chiuse nelle RSA, senza possibilità decisionale e senza futuro, vulnerabili a potenziali abusi da parte di chi dovrebbe assisterli. 

È fondamentale innanzitutto informare meglio l'opinione pubblica della gravità del problema.

Abbiamo diffuso una lettera aperta su fb che stiamo cercando di far girare il più possibile attraverso social e giornali. L'abbiamo comunque mandata al presidente del consiglio e ad alcuni ministri con posta certificata, insieme a un documento ufficiale con le richieste che supportano le manifestazioni. 

Del problema non si parla sufficientemente spesso, anche perché i genitori/partner delle persone disabili svolgono un lavoro di cura invisibile e gratuito. Non può e non deve restare un problema conosciuto solo da chi ne subisce le conseguenze, e per ottenere le cose di cui abbiamo bisogno dobbiamo per forza coinvolgere anche, il più possibile, le persone non disabili.

Noi finora non abbiamo trovato politici o insomma amministratori con un serio interesse ad ampliare i fondi, questo ovviamente varia da regione a regione. La questione viene spesso trattata in modo paternalistico, ci viene detto che non ci sono risorse e sostanzialmente veniamo zittiti con discorsi vaghi e promesse fumose.  

Le manifestazioni si svolgeranno in varie città italiane (non in un'unica manifestazione, per quanto importante, a Roma, che spesso non riceve un'adeguata copertura da parte dei media), e puntiamo ad un coinvolgimento anche di molte persone non disabili, cioè i non direttamente interessati (per così dire).

Cercheremo di mantenere alta l'attenzione dei media, in modo che se ne parli tanto, non essendo una sola data che viene subito dimenticata. 
La sincronia tra le varie manifestazioni servirà a comunicare un'idea di unione, di organizzazione, di "potenza" per connotare come cittadini attivi, pronti a richiedere diritti, i disabili, tradizionalmente dipinti come passivi oggetto di cure. Insomma, è anche in gran parte una questione di visibilità: siamo tanti, siamo decisi e vogliamo una risposta subito.

Abbiamo predisposto 3 giornate anche per dare modo a più persone di partecipare (anche in una sola delle tre date).

Se vi interessa, aiutateci a diffondere: le persone interessate a collaborare ci possono contattare scrivendo a wittywheels.blog@gmail.com 

I volontari non devono essere necessariamente persone disabili, perché crediamo che si tratti di un diritto che, come tale, riguarda tutti, anche se indirettamente. 

Link alla lettera aperta:

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